martedì 17 febbraio 2009

Le essenze

Premetto: Io ho comperato legno solo in segheria. Cominciate con il tiglio, avrete buona soddisfazione, e’ giustamente ‘tenero’ e tradisce poco , non costa molto, non si tarla. Vi auguro di trovare tavolette piu’ piccole di quelle che mi hanno venduto , dopo una strenua ricerca (una tavola lunga 3.5 metri, spessa 8 m, larga 35 cm che per fortuna hanno tagliato in due pezzi piu’ corti come da me richiesto). Poi passerete al cirmolo, se siete in zona in cui si venda, poi al noce nazionale, quando sarete cosi’ bravi da poterne trarre il meglio. E’ costoso, ma da’ molta soddisfazione nell’intaglio fine, anche se nei mobili antichi veniva tinto e la venatura particolare acquistava un caldo colore lussuoso e confortante. Si possono intagliare anche l’acero o il cedro o il ciliegio, o anche il povero, modesto ontano, che ha una garbatissima fiammatura e lucidato solo con cera ha un colore mielato molto caldo. Ma prima esercitatevi sul tiglio. Se riuscite a trovare facilmente oggetti gia’ pronti per essere intagliati (scatole , vasi, suppellettili in genere, mobiletti) in essenze adatte, avrete la vita gia’ facilitata, specialmente se sarete attenti a scegliere il legno in funzione del tipo di disegno che andrete ad intagliare. Io odio il faggio, ma c’e’ chi lo intaglia; l’ulivo e’ bello, ma secondo me non permette intagli pregiati a coltello se non con una fatica esagerata rispetto ai risultati. ; la sua venatura e’ gia' cosi’ ricca da non avere bisogno di decori e di intaglio. Nel cedro si fanno bene intagli a figura positiva; il cedro e’ morbido , ma talora si spezza e allora non sceglietelo, se non siete molto abili, proprio per fare un complicatissimo rosone, ma piuttosto per fare decori ornati. Il mio rosone della scatola in cedro pubblicato molto tempo fa ha evidenti difetti, ma purtroppo l’amica di mia figlia voleva un rosone sulla scatola di cedro senza sentire ragioni.

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