martedì 17 febbraio 2009

L'intaglio a coltello o chip carving su disegno geometrico

Si inizia ad asportare il materiale in eccesso tra le linee di superficie del disegno , tenendo il coltello inclinato a circa 45 gradi, ma ognuno, anche in funzione del coltello, del disegno e della durezza del legno trovera’ il proprio equilibrio. Piu’ sara’ costante l’inclinazione, piu’ il lavoro risultera’ regolare e ben finito. La luce colpendo la superficie intagliata dara’ un buon effetto di chiaro e scuro tra le linee di superficie o tra le superfici e le cavita’.
Un’altra regola che riportano tutti i libri e i corsi e’: se potete scegliere tra piu’ tagli possibili, dovrete iniziare sempre da quello attiguo ad un altro taglio gia’ eseguito e sempre da quello trasversale alla fibra del legno (questo perche’ il taglio trasversale vi impedira’, quando farete successivamente i tagli nel senso longitudinale alle fibra, di infilare il coltello nella venatura e ottenere un taglio sbagliato, impreciso, indesiderato e lungo... che non si ferma piu’). Potrete scegliere tra figure di tipo ‘positivo’, cioe’ con prevalenza di superfici che definiscono l’immagine e cavita’ che le ‘contornano e le delineano, o immagini ‘negative’ in cui le linee di superficie tracciano l’immagine, che e’ costituita in prevalenza da cavita’, nel mezzo di una superficie piana. Spesso lo stesso disegno tracciato sul legno ancora grezzo potrebbe essere interpretato nella fase di intaglio come negativo o positivo, dando origine cosi’ a due intagli totalmente diversi. Alcuni ritengono che l’intaglio positivo sia meno pregiato; io penso invece che l’intaglio positivo, specialmente se unito a buon gusto nella scelta del disegno e messo in relazione all’oggetto che si decora e alla sua forma , possa esprime molto piu’ calore espressivo e varieta’ di stile. Si trovano ottimi esempi di artisti di alto livello che usano molto il positivo. Inoltre non e’ detto che un oggetto sia ben intagliato solo se riporta un complicato schema geometrico, che potrebbe risultare freddo e inespressivo, (insomma come un virtuosismo tecnico fine a se’ stesso) . E, del resto, nelle opere dei secoli passati di pregiati artigiani come di sconosciuti, si aveva uguale presenza di decori fatti in molti modi, non solo geometrici e non solo a figure negative. Dopo l'intaglio, va eseguita la finitura. Ho scritto piu’ volte nel blog che all’inizio preferivo la lucidatura a gommalacca, ma che poi ho optato anch’ io, dopo vari commenti anche molto negativi , per un uso prevalente della finitura a cera. Vi rimando ai post gia’pubblicati. Tra l’altro ho notato che il tema della finitura e’ uno dei pochi su cui si e’ ‘scatenata ‘ la disussione tra i lettori dei miei post a suon di commenti ( discussione che di solito langue, anche se le visite al blog sono moltissime). Ho visto che l’argomento solleva sempre molta attenzione, anche nei forum specializzati in ‘restauro ‘ o in lavori di falegnameria etc... ..E ancora non ho capito bene perche’. Forse perche’ la finitura richiama aspetti tecnici, ma non ci sono regole assolute ed ognuno crede di avere trovato la propria ricetta. Ben venga la discussione sulla finitura! E...buon lavoro a chi si accostera’ a questo hobby, magari dopo , spero, aver letto anche questo articoletto!

Nessun commento: